Beh, è passata esattamente una settimana. Sinceramente avrei voluto scrivere molte cose su quel giorno, ma ora mi sembra molto distante nel tempo. Non so perchè ho questa sensazione. Forse perchè non sono stata catapultata nel "limbo" che è quel periodo di ricerca assidua di un lavoro e di invio di curricula che segue la prima vera assunzione: lavoravo prima di pensare alla tesi, lavoravo durante la sua stesura, e continuo a lavorare adesso.
Per esperienza riferita da molti amici, quel "limbo" è una fase della propria vita proprio come lo era la vita universitaria. Anzi, in questo periodo la nostalgia del mondo accademico sembra prendere il sopravvento sulle altre emozioni, specialmente sull'attesa di trovare un lavoro. E allora si ricordano le giornate trascorse a cazzeggiare nei corridoi, le telefonate prima degli esami, i gruppi di studio, le mattinate trascorse nella biblioteca, il piacere di seguire una bella lezione, l'aria fresca del mattino...e ci si attacca a queste cose per paura, paura di fare un qualsiasi altro passo in avanti, e le cose più piccole diventano un caro grande ricordo. Non dico che il lavoro che faccio adesso sia il lavoro della mia vita, o forse sì per alcuni aspetti...tuttavia sono convinta del fatto che se non riesco a fare del Giappone il mio lavoro posso sempre farne il mio hobby.
Per esperienza riferita da molti amici, quel "limbo" è una fase della propria vita proprio come lo era la vita universitaria. Anzi, in questo periodo la nostalgia del mondo accademico sembra prendere il sopravvento sulle altre emozioni, specialmente sull'attesa di trovare un lavoro. E allora si ricordano le giornate trascorse a cazzeggiare nei corridoi, le telefonate prima degli esami, i gruppi di studio, le mattinate trascorse nella biblioteca, il piacere di seguire una bella lezione, l'aria fresca del mattino...e ci si attacca a queste cose per paura, paura di fare un qualsiasi altro passo in avanti, e le cose più piccole diventano un caro grande ricordo. Non dico che il lavoro che faccio adesso sia il lavoro della mia vita, o forse sì per alcuni aspetti...tuttavia sono convinta del fatto che se non riesco a fare del Giappone il mio lavoro posso sempre farne il mio hobby.
Comunque, a parte il fatto che il fotografo dell'università ha ripetutamente centrato nelle foto il capoccione della mia correlatrice...la foto che allego qui sembra essere la migliore di quel giorno! Un bel sorriso liberatorio..!
9 commenti:
Un Limbo... bella immagine... è davvero un periodo così strano? :D
(Tanto fra qualche mese tocca pure a me!)
:)
Dai racconti che mi hanno fatto sembra di sì!!
Ma che bella la foto! E che bel sorriso che hai!!
Un bacio,
B.
Beeeella ragazza!E' il caso di dire "ti vedo almeno in foto"!visto che è 'na vita...! Bella e brava, Bea...i numeri ce li hai tutti (e decisamente qualcuno in più!)per arrivare proprio lì dove ti senti più adatta...la tipica sindrome del pezzetto di puzzle in cerca della sagoma gemella...Gambatte bellezza,continua così!Sono fiera di te. :o)La pianista irrimediabilmente sciroccata...
Ancora vuoi cazzeggiare? A bella, c'hai n'età ;)
A parte gli scherzi. Il bello della laurea è che tutta la fatica fatta sembra sparire, e soprattutto spariscono tutte quelle "ansie da prestazione" e la paura di essere troppo in là con gli anni. Ti svegli il giorno dopo e sei "dottore/essa", senza che qualcuno ti chieda o si possa permettersi di chiederti quanto ci hai messo. Al massimo ti chiedono il voto, ma anche lì poi è un vero piacere rispondere :)
Sì, è una fase tipo limbo. Poi ti riprendi e parti più forte, più grande, più cazzuto :)
Beati voi...
Io l'arrivo non riesco ancora neppure a sognarmelo!!!
Beati voi che potete vivere tra le persone normali!
:(
Speriamo passi in fretta il tempo, vorrei fosse già estate...
Un bacio, P.
Dai dai! Mettiti la fascetta alla giapponese in fronte e studia studia studia!!! E poi quando hai finito...studia ancora!!!
Così l'estate arriva presto!
Ps: E da quand'è che Fuji sarebbe una persona normale????
E infatti, chi ha mai detto di essere normale? ;)
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