venerdì, aprile 28, 2006

Tradizione...modernità...patria...tradizione...


Il Giappone tra tradizione e modernità. No, non parlerò della solita dicotomia a cui si pensa quando si parla, si discute, si studia il Giappone. Ma di due notizie che animano l'opinione pubblica giapponese in queste settimane e che mi hanno fatto un po' riflettere sull'ambiguità di certe prese di posizione.

La prima questione riguarda la possibilità che la piccola Principessa Aiko possa accedere al trono del Crisantemo --il Giappone ha già avuto imperatrici nella sua lunghissima storia-- e che i suoi eredi possano diventare imperatori. Ecco la novità sta proprio qui. Perchè per la prima volta si escluderebbe la linea paterna dalla successione al trono scegliendo al suo posto la linea materna. Questo semplicemente è dovuto al fatto che nella Famiglia Imperiale non nascono maschietti dal 1965. E allora sarebbe la rottura della tradizione, perchè la dinastia giapponese vanta un lignaggio di 2000 anni: l’attuale imperatore Akihito sarebbe infatti il 124mo discendente di Jimmu, il primo imperatore messo sul trono dalla dea del sole Amaterasu Omikami. L'orrore sarebbe poi se Aiko sposasse un uomo "comune" come è successo alla principessa Nori, che si è sposata per amore rinunciando ad ogni titolo imperiale --ma non ad una cospicua rendita mensile.

Il dibattito sulla successione imperiale non è molto semplice, e le soluzioni più accreditate per non interrompere la tradizione sono due:
1- restituire il titolo imperiale ad 11 famiglie imparentate con l'Imperatore e defraudate del titolo alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Nella storia del Giappone questi rami collaterali della principale Famiglia Imperiale hanno sempre svolto un ruolo di "riserva" nel momento in cui si presentava una crisi di successione.
2- sperare che il figlio che la principessa Kiko, moglie del secondogenito dell'Imperatore Akihito, partorirà a settembre sia un bel maschietto.

Nell'attesa che si sappia il sesso del nascituro, la proposta di emendare la legge sulla successione imperiale è stata per il momento accantonata. Sarebbe un bel passo in avanti verso la modernità o uno scacco matto alla tradizione? Tra l'altro ieri la principessa Kiko ha partecipato ad un antico rituale per un parto sicuro che ha celebrato poichè è entrata nel quinto mese di gravidanza (leggi qui).

La seconda questione di cui volevo parlare è invece un importante (e pericoloso?) incentivo alla tradizione. Il Partito Liberal Democratico e il suo alleato di coalizione, il Nuovo Komeito, hanno approvato oggi l'emendamento della Legge Fondamentale sull'Educazione, invariata nei suoi 11 articoli dalla sua promulgazione nel 1947. Non sembra che abbiano poi emendato troppe cose. Tuttavia l'accento che viene posto sulla Legge per l'Educazione sottolinea ed evidenzia che l'educazione deve essere impartita non solo "nello spirito della Costituzione" (espressione del 1947), ma anche "nello spirito pubblico e nel rispetto della tradizione" (espressione nuova). In più viene fornita in un articolo dell'emendamento una nuova definizione di patriottismo: "atteggiamento che rispetta la tradizione e la cultura, ama la nazione e la madre patria che ha promosso tale tradizione e cultura, e che contribuisce alla pace internazionale e allo sviluppo".
Un gruppo di intellettuali si è già mosso contro questo emendamento temendo che il decreto possa autorizzare le autorità ad incitare l'opinione pubblica in modo analogo a quello che successe nel periodo prima della Seconda Guerra Mondiale. Per questo scrivevo "pericoloso", la nuova definizione di patriottismo fa un po' "kamikaze".

Vediamo cosa scrive Garzanti. "Patriottismo: s. m. vivo e sincero amore per la propria patria".

Si può amare la propria patria sia nel rispetto della tradizione, ma guardando oltre, alla sua modernità?

mercoledì, aprile 26, 2006

Come back


Eccomi di nuovo qui, dopo un po' di tempo! Spero che siate passati indenni dalle feste Pasquali e dal primo ponte di primavera! In questi giorni sono stata in quel di Cesena, dove incredibilmente era scoppiata l'estate! Sono stata a Cervia a vedere la gara di aquiloni sulla spiaggia! Che spettacolo! C'era anche un giapponese in gara, mi sembra di averlo scovato dall'abbigliamento! A parte il fatto che ci ho rimesso la cervicale e il nervo ottico a furia di guardare in alto, tuttavia ho passato un bel pomeriggio!

Il Giappone è stato rimandato a luglio! Dal momento che avrei più soldini, più tempo, meno giorni di lavoro da perdere, ho deciso di andarmi a fare un corso di giapponese e di andare a trovare i miei amici prima o dopo il corso. Per adesso ho trovato una buona scuola a Sapporo, nel fresco Hokkaido! Devo scrivere per avere più informazioni, e per vedere se hanno già esaurito i posti per il corso estivo! Ve ne parlo meglio nelle prossime settimane!

Nel frattempo il Giappone ha trovato la sua candidata per Miss Universo! Si chiama Kurara Chibana (nella foto al centro), ha 24 anni, è di Okinawa e studia filosofia dell'educazione presso la Sophia University. Ha il faccino simpatico!

domenica, aprile 16, 2006

...Pasqua!


Buona Pasqua per chi ci crede!
E tanta cioccolata a tutti!!!!

domenica, aprile 09, 2006

Boom boom boom!


In questo periodo in Giappone imperversa l'iyashi buumu, ovvero il boom di tutto ciò che è terapeutico: è altamente benvenuto tutto ciò che in qualche modo riesce ad alleviare il/la giapponese moderno/a dalle ansie, malattie, stress della vita quotidiana.
Ho già parlato del boom dell'aromaterapia, e in questi giorni, spulciando qui e là i quotidiani giapponesi online, mi sono imbattuta in altri due rimedi. Si tratta di rimedi che sembrano essere riservati alle sole donne. Almeno il primo: l'esperienza "monaca per un giorno"!

Chi di noi donzelle non ha mai pensato almeno una volta nella vita di trascorre una giornata in un bel convento e vivere come fa realamente una suora?? Io no, sinceramente, anche se so se qui vanno molto di moda le vacanze "spirituali" in qualche monastero alla ricerca della pace e della tranquillità. Ebbene, in Giappone, e precisamente a Yamashina (prefettura di Kyoto), e precisamente presso il tempio Ryugenji, dal 1980 viene portato avanti il programma "monaca per un giorno", esperienza questa che in questi ultimi mesi è stata riscoperta dalle giovani donne giapponesi.

Il corso della durata di un giorno inizia alle 9 del mattino, con l'inceso purificante e una rasatura rituale del capo (pare che la rasatura sia comunque solo rituale), e continua fino alle 15:30, quanto le partecipanti del corso ricevono un diploma e un ufficiale nome buddhista. Nel frattempo le partecipanti fanno tutto ciò che fa una monaca quotidianamente: pregare, recitare mantra, adorare le figure del Biddha pregato nel tempio, e così via.

Sembra che questo tipo di giornata sia particolarmente amato dalle giovani trentenni, afflitte da problemi che riguardano soprattutto la vita sentimentale e il matrimonio, quando questo ovviamente non c'è ancora. Per queste donne la vita da monaca rappresenterebbe una proposta seducente "perchè le religiose sono rinchiuse in un piccolo mondo, lontane dai problemi di una vita amorosa e del matrimonio, e molte di queste donne sono alla ricerca di un modo semplice per fare lo stesso con la loro vita". Un giorno senza problemi è in un certo senso terapeutico per sfuggire dalla vita quotidiana.

Il secondo boom riguarda i film, le serie tv, e i libri strappalacrime!
Sul mercato giapponese la fanno decisamente da padroni prodotti televisivi, cinematografici, e editoriali che inducono gli spettatori e i lettori a versare calde lacrime. Della serie: aprite i rubinetti gente! Qualche trama per capire di cosa sto parlando:

Il romanzo "Sekai no Chushin de, Ai o Sakebu (Crying for Love at the Heart of the World)", è storia d'amora incentrata su una ragazza affetta da leucemia.
La serie tv "Ichi-rittoru no Namida (A Liter of Tears)", è basata sul diario di una ragazza affetta da una malattia inguaribile.
"Watashi no Atama no Naka no Keshigomu (A Moment to Remember)", e una storia che tratta dell'amore tra giovani persone affette dal morbo di Alzheimer.
"Kamisama Mou Sukoshi Dake" parla di una ragazza innamorata di un ragazzo malato di AIDS.
I film storici "Always: San-chome no Yuhi (Sunset on the Third Street)", ambientato negli anni '50 e "Otoko-tachi no Yamato (Yamato)", che racconta la commovente storia dell'equipaggio di una nave da battaglia giapponese della Seconda Guerra Mondiale, inducono gli spettatori al pianto copiosoper il senso di nostalgia che suscitano.

E cosa c'entra questo boom di film strappalacrime con l'iyashi buumu? La risposta è molto semplice: versare lacrime sembra che abbia dei benefici effetti sulla salute mentale. Molte persone dicono di sentirsi bene dopo un bel pianto e di recente ricercatori giapponesi e stranieri hanno dimostrato che piangere è in grado di ridurre i livelli di stess. E' stato anche dimostrato che le lacrime prodotte dalle emozioni differiscono in composizione da quelle prodotte ad esempio da cose come le cipolle o le irritazioni oculari. Risulta evidente che le lacrime prodotte dal pianto emotivo sono connesse a cambiamenti che avvengono all'interno del cervello. Della serie: non ci resta che piangere!!

:'((((( Buuuuuuuuuuuuuuuuu...!!!

Ecco...sto già meglio!!

:D

martedì, aprile 04, 2006

Basic Rassegna

Un post veloce veloce per raccontare una cosa che a me e a Pasquale ha fatto un po' ridere.
Lunedì sera dopo breve pomeriggio passato ad un centro commerciale, ci scapicolliamo a casa per mangiare delle buonissime penne al curry con zucchine e gamberetti (mmmhhh...buone!). Con le penne che fanno ancora su e giù per l'esofago andiamo al cinema per vedere l'ultimo film di Nanni Moretti.

Arriviamo alle 20e28 circa, lo spettacolo inizia alle 20e30. Biglietteria: "Due biglietti per Il Caimano. Stasera c'è Il Caimano, vero?". Signorina al banco: "No, stasera c'è la rassegna". Io e P. ci guardiamo perplessi, e la mia mente inizia a pensare a probabili film da rassegna: L'Albero degli Zoccoli, Roma Città Aperta, Kagemusha, Morte di un Maestro di Thè (sì lo so, ho molta fantasia a pensare ad una rassegna di cinema giapponese sulla costa adriatica...), etc.

"Che film c'è in rassegna?". La signorina: "Basic Instinct". Sguardi perplessi. "Il primo?!?!". La Signorina: "No, il secondo". "Vabbè, annamocene và!".