martedì, marzo 22, 2005

Impronte

"Il vagone della metropolitana grondava persone, fiato, odori, unto, stanchezza, muscoli afflosciati dal caldo, starnuti, gocce di sudore, umidità. Riflessa nel finestrino notai che mi si erano già arricciati i capelli, ma non li toccai per paura di sporcarli. Alla fermata Tiburtina scesero in molti, tutti quelli con la valigia e gli infradito. Mi vennero in mente i sedili blu dei treni regionali, i prati di Capannelle, l’aria fresca dei Castelli. «Domani torno a Frascati» pensai non troppo convinta. Vicino alle porte d’uscita c’era la pubblicità di un centro dimagrante che promuoveva “sconti bikini”. Di fronte a me era rimasta una signora: pelle giallognola, fianchi larghi, sciatta, cadente, testa arancione e grigia, una ciocca di capelli appiccicata sulla guancia. Aveva un borsone di paglia dal quale spuntava un sedano. Credo che tutto il cattivo odore del vagone provenisse dai suoi piedi: duri, accaldati, più gialli della sua pelle e scuri sui talloni. Li avevi infilati a forza in un paio di ciabatte argentate con la suola di sughero pressato. La fibbia sul collo del piede premeva, e quattro dita ammucchiate una sopra l’altra facevano capolino dalla punta della ciabatta. L’alluce destro era deformato e tale e quale era l’unghia, ricurva, ispessita e con una macchia di smalto rosso che stava lì almeno dagli anni ‘50. Del mignolo non c’era traccia. Immaginai quei piedi in riva al mare pulirsi nell’acqua fresca e nella sabbia, impregnarsi d’acqua salata e di odore di iodio, e per un processo osmotico rigenerarsi fino a diventare bianchi e morbidi. Presa da queste fantasie stavo per perdere la mia fermata. Aprii le porte, e scendendo mi voltai un attimo a guardarla. Stava per tossire e allontanandomi riuscii solo a sentire catarro venire su dai polmoni e qualcuno che deglutiva".
Questo breve racconto l'ho scritto, forse quasi due anni fa. Ora l'ho mandato per il concorso letterario "Parole in corsa" indetto qui a Roma dall'ATAC e da Trambus. La scorsa settimana un tipo mi aveva invitata ad una trasmissione sulla rete locale Roma Uno (che promuove questa iniziativa) per parlare insieme ad altri "scrittori" inediti dei racconti o forse dell'iniziativa in genere. Ieri ho declinato l'invito...! Sono impacciata quando mi scattano una foto, figuriamoci davanti ad una telecamera!

3 commenti:

Bea ha detto...

Su Ellittico sicuramente...

Davide ha detto...

Bello. No, non l'ho letto solo ora... l'ho letto già da tempo (quando leggevo al contrario^^).
In bocca al lupo per il concorso (magari può darsi che vedrai comparire anche qualcosa di mio nell'elenco, se lo inseriscono...).
A presto ;)

Anonimo ha detto...

non ho letto il racconto ma ho il libro "parole in corsa" e "scrivere e' viaggiare" quello piu' recente...non li ho letti mi piacerebbe sapere se sei riuscita a scrivere su uno di questi...
un bacio dal piccolo Andrea