"Il vagone della metropolitana grondava persone, fiato, odori, unto, stanchezza, muscoli afflosciati dal caldo, starnuti, gocce di sudore, umidità. Riflessa nel finestrino notai che mi si erano già arricciati i capelli, ma non li toccai per paura di sporcarli. Alla fermata Tiburtina scesero in molti, tutti quelli con la valigia e gli infradito. Mi vennero in mente i sedili blu dei treni regionali, i prati di Capannelle, l’aria fresca dei Castelli. «Domani torno a Frascati» pensai non troppo convinta. Vicino alle porte d’uscita c’era la pubblicità di un centro dimagrante che promuoveva “sconti bikini”. Di fronte a me era rimasta una signora: pelle giallognola, fianchi larghi, sciatta, cadente, testa arancione e grigia, una ciocca di capelli appiccicata sulla guancia. Aveva un borsone di paglia dal quale spuntava un sedano. Credo che tutto il cattivo odore del vagone provenisse dai suoi piedi: duri, accaldati, più gialli della sua pelle e scuri sui talloni. Li avevi infilati a forza in un paio di ciabatte argentate con la suola di sughero pressato. La fibbia sul collo del piede premeva, e quattro dita ammucchiate una sopra l’altra facevano capolino dalla punta della ciabatta. L’alluce destro era deformato e tale e quale era l’unghia, ricurva, ispessita e con una macchia di smalto rosso che stava lì almeno dagli anni ‘50. Del mignolo non c’era traccia. Immaginai quei piedi in riva al mare pulirsi nell’acqua fresca e nella sabbia, impregnarsi d’acqua salata e di odore di iodio, e per un processo osmotico rigenerarsi fino a diventare bianchi e morbidi. Presa da queste fantasie stavo per perdere la mia fermata. Aprii le porte, e scendendo mi voltai un attimo a guardarla. Stava per tossire e allontanandomi riuscii solo a sentire catarro venire su dai polmoni e qualcuno che deglutiva".
Questo breve racconto l'ho scritto, forse quasi due anni fa. Ora l'ho mandato per il concorso letterario "Parole in corsa" indetto qui a Roma dall'ATAC e da Trambus. La scorsa settimana un tipo mi aveva invitata ad una trasmissione sulla rete locale Roma Uno (che promuove questa iniziativa) per parlare insieme ad altri "scrittori" inediti dei racconti o forse dell'iniziativa in genere. Ieri ho declinato l'invito...! Sono impacciata quando mi scattano una foto, figuriamoci davanti ad una telecamera!
3 commenti:
Su Ellittico sicuramente...
Bello. No, non l'ho letto solo ora... l'ho letto già da tempo (quando leggevo al contrario^^).
In bocca al lupo per il concorso (magari può darsi che vedrai comparire anche qualcosa di mio nell'elenco, se lo inseriscono...).
A presto ;)
non ho letto il racconto ma ho il libro "parole in corsa" e "scrivere e' viaggiare" quello piu' recente...non li ho letti mi piacerebbe sapere se sei riuscita a scrivere su uno di questi...
un bacio dal piccolo Andrea
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