lunedì, settembre 05, 2005

Biriken-san


In Giappone esistono tante divinità. Molte appartengono al pantheon shintoista, altre a quello Buddhista, altre a quello taoista, per non parlare poi di personaggi storici -- ad esempio fondatori di sette buddhiste o altri personaggi -- divinizzati dopo la morte.Tra queste divinità molte sono quelle pregate perchè si ritiene che portino fortuna.
Le divinità della fortuna nascono un po' per caso, e in alcuni casi il motivo per il quale esiste un culto a loro dedicato non è del tutto chiaro.

C'è una divinità della fortuna che è entrata nel pantheon di divinità giapponesi in tempi molto recenti, all'inizio del secolo scorso. Non è una divinità asiatica, ma si tratta di un personaggio...disegnato da un'americana! Sto parlando di Birikensan (Billiken).
Billiken è stato creato nel 1908 dalla mano di Florence Prezt, una giovane disegnatrice che voleva trovare lavoro come disegnatrice di fumetti in stile orientale. Modellò il suo personaggio sulla divinità cinese Joss, il dio delle "cose come devono essere", e ne venne fuori questo personaggio che è una via di mezzo tra un piccola Buddha, un elfo, un folletto. Il disegno fu venduto poi alla Horsman Co. di Chicago, e utilizzato per realizzare una statuetta portafortuna di ceramica. In meno di due anni furono vendute 200.000 bambole Billiken -- e sembra che sia la prima bambola al mondo sulla quale sia stato imposto il copyright!

La fama di Billiken varcò poi i confini del continente americano e in Giappone Billiken entrò a far parte del pantheon di divinità giapponesi: un tempio in suo onore venne elevato a Osaka, nel distretto di Shinsekai, ed un altro lo si trova a Tokyo, a Ikebukuru. Una volta passata la moda si cominciò a dimenticare quale fosse l'origine di Birikensan, e cominciarono a saltar fuori storie inverosimili, ovvero che Billiken fosse una divinità egiziana della fortuna, della felicità e della buona salute o che fosse originario degli eschimesi dell'Alaska!
A me ha sempre affascinato questo aspetto della religiosità dei giapponesi di trovare in ogni cosa un aspetto divino, ma quando mi sono imbattuta in Biriken sono rimasta alquanto perplessa. E lo sono tuttora.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Che storia! Sembra assurda, ma nello stesso tempo tipicamente giapponese! Grazie di avercela raccontata fei!

B.

Bea ha detto...

Il pesciolino tra un po' scoppia con tutto quello che gli danno da mangiare!! =P

In effetti sta storia è proprio assurda, m'ha fatto perdere per un po' tutto quel fascino misterioso e mitico della religiosità giapponese...ma poi me sò ripresa! :D