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lunedì, febbraio 12, 2007

11 febbraio: Il Giorno della Fondazione del Giappone



Ieri i giapponesi hanno festeggiato il Giorno della Fondazione del Giappone. Vari eventi sono stati organizzati nella capitale in un clima non proprio di unità nazionale. In diversi modi hanno festeggiato sia chi appoggia la politica ultra-conservatrice del Primo Ministro Abe Shinzo, che recentemente ha riformato il sistema educativo e conta di revisionare anche la Costituzione pacifista; sia quanti considerano pericoloso questo continuo inneggiare al "patriottismo".

Ma vediamo cosa si è festeggiato ieri!

L'11 febbraio è ritenuto il giorno della Fondazione della Nazione, ovvero si festeggia la fondazione del Giappone da parte del mitico primo Imperatore, Jimmu Tenno, il primo imperatore nominato dalle prime cronache scritte giapponesi. Stando a credenze shinto, Jimmu è considerato discendente della dea del Sole Amaterasu e la sua genealogia è un po' complicata!

Amaterasu aveva un figlio chiamato Ame no Oshihomimi no Mikoto, e da lui ebbe un nipote, Ninigi no Mikoto. La dea inviò suo nipote sulle isole giapponesi dove sposò Konohana Sakuya Hime. Ninigi e Sakuya ebbero tre figli, tra i quali Hikohohodemi no Mikoto (chiamato anche Yamasachi Hiko), che sposò Toyotama Hime. Costei era la figlia di Owatatsumi, il dio del mare e fratello di Amaterasu. Ebbero un solo figlio, Hikonagisa Takeugaya Fukiaezu no Mikoto, abbandonato dai genitori alla nscita e cresciuto da Tamayoti Hime, sua zia. Nipote e zia si sposarono ed ebbero quattro figli. L'ultimo di questi figli divenne l'Imperatore Jimmu.

Le cronache ci raccontano della migrazione di Jimmu e dei suoi fratelli verso est, visto che consideravano il luogo dove abitavano, ovvero la parte meridionale dell'odierno Kyushu, inappropriato per regnare sull'intera nazione: "Ho sentito dall'Anziano del Mare che nell'est vi sono ampie terre circondate da tutti i lati da montagne blu [...]. Credo che queste terre saranno senza dubbio adatte per estendere i voleri del Cielo, cosicchè la sua gloria possa riempire l'universo intero. Si tratta indubbiamente del centro del mondo. Perchè non dovremmo procedere verso tali regioni ed erigere una capitale?".

I fratelli alla testa di una flotta avanzarono verso est, e quando giunsero a Naniwa (l'odierna Osaka) ingaggiarono battaglia con il signore del posto, Nagasune Hiko. La battaglia andò a favore di quest'ultimo ed uno dei fratelli di Jimmu rimase ucciso. Jimmu realizzò che erano stati battuti poichè la loro spedizione era in direzione est, quindi contro il sole, così decisero di raggiungere la parte orientale dell'odierna penisola di Kii e di combattere in direzione occidentale. Raggiunsero Kumano e con la guida del mitico uccello con tre zampe, Yatagarasu, si mossero verso Yamato. Combatterono di nuovo contro Nagasune Hiko riportando stavolta la vittoria. In Yamato vi era anche un altro signore, Nigihayahi no Mikoto, discendente da una divinità locale che accettò la legittimità di Jimmu. Jimmu decise di costruire la sua residenza e il centro del suo regno nella pianura di Kashiha-hara. Assunse il titolo di Dignità Imperiale nel Palazzo di Kashi-hara il primo giorno del primo mese dell'anno Kanoto Tori, primo anno di regno di Jimmu e inizio della storia giapponese.

Molti studiosi sono concordi nel ritenere Jimmu una figura mitologica. In effetti il Nihonshoki parla di due primi imperatori del Giappone: Jimmu e quello che è considerato il decimo imperatore, Sujin. Anzi, i primi nove imperatori descritti nelle prime cronoche possono essere considerati senza dubbie figure inventate, considerati anche gli anni di regno che variano dai 127 ai 100! Poichè l'anno in cui Jimmu salì al trono era un anno propizio in base al calendario cinese, sembra che gli anni di vita dei primi imperatori erano stati usati per correggere il disavanzo temporale e creare una sorta di legittimazione al regno di Sujin. E questa è un po' di storia (e di mito!).

Per quanto riguarda invece l'origine della festa, il Giappone adottò il calendario gregoriano --mettendo nel cassetto quello lunare -- nel gennaio del 1873, ed è solo da quest'anno che la data ritenuta il giorno in cui Jimmu divenne il primo imperatore del Giappone, fu fatta festa nazionale con il nome di Kigen Setsu (紀元節, Giorno dell'Impero). L'11 febbraio venne determinato calcolando la data nel calendario solare corrispondente alla data registrata nel Nihonshoki (Cronache del Giappone, 720 d.C.), la prima storia del Giappone compilata su ordine imperaile.

Tuttavia, come già detto, in molti ritengono che l'intronizzazione dell'Imperatore Jimmu così come narrata nelle prime cronache, non abbia attinenza storica, piuttosto folcroristica. Si pensa che l'Imperatore Meiji istituì questa festa nazionale per sostenere la legittimità della famiglia imperiale tornata al potere dopo l'abolizione dello shogunato dei Tokugawa: legando pubblicamente il suo potere con il mitico primo imperatore Jimmu, e quindi con la dea del Sole Amaterasu, Meiji si auto-proclamava come l'unico, vero sovrano del Giappone.

Il Giappone festeggiò il Kigen Setsu fino alla fine della Secoda Guerra Mondiale, quando venne abolito poichè considerato contro lo spirito della nuova Costituzione. Tuttavia la festività venne ripresa nel 1966 come "Giorno della Fondazione della Nazione" (Kenkoku Kinenbi, 建国記念日).


sabato, febbraio 03, 2007

Oggi è il setsubun!!


Oggi in tutto il Giappone viene festeggiato il setsubun, ovvero l'ultimo giorno dell'inverno e il giorno che precede l'inizio della primavera secondo l'antico calendario lunare.

Anticamente, ricalcando per certi aspetti il calendario cinese, l'anno solare era diviso in 24 periodi chiamati "termini solari", il primo, che secondo l'odierno calendario gregoriano adottato in Giappone, cade il 4 febbraio, era il Risshun, ovvero "l'inzio della primavera"; il 24°, che cade il 20 gennaio è il Taikan, "grande freddo". Questa è la lista di tutti i termini solari:

N.

Longitudine
solare

Data nel
calendario
gregoriano

Giapponese
Italiano

1 315 Feb 4 RisShun Inizio Primavera
2 330 Feb 19 AmaMizu Acqua di Pioggia
3 345 Mar 6 KeiChitsu Risveglio degli Insetti
4 0 Mar 21 ShunBun Equinizio di Primavera
5 15 Apr 5 SeiMyou Puro Splendore
6 30 Apr 20 KoKuu Pioggia di Granelli
7 45 Mag 6 RikKa Inizio d'Estate
8 60 Mag 21 KoMitsu (ShoMitsu) Abbondanza di Chicchi
9 75 Giu 6 BouShu Appare la barba
10 90 Giu 21 GeShi Solstizio d'Estate
11 105 Lug 7 ShouSho Caldo Moderato
12 120 Lug 23 Daisho (Taisho) Grande Caldo
13 135 Ago 8 RisShuu Inizio d'Autunno
14 150 Ago 23 ShoSho Fine del Caldo
15 165 Set 8 HakuRo Bianca Rugiada
16 180 Set 23 ShuuBun Equinozio d'Autunno
17 195 Ott 8 KanRo Fredda Rugiada
18 210 Ott 23 ShimoOri Arriva la Brina
19 225 Nov 7 RiTou Inizio d'Inverno
20 240 Nov 22 ShouSetsu Leggere Nevicate
21 255 Dic 6 TaiSetsu Pesanti Nevicate
22 270 Dic 22 Touji Solstizio d'Inverno
23 285 Gen 5 ShouKan Freddo Moderato
24 300 Gen 20 TaiKan Grande Freddo


La vigilia di ogni inizio di termine solare era un giorno setsubun, setsu letteralmente significa "divisione stagionale". Tra tutti i setsubun dell'anno solare, con il tempo ha acquistato particolare importanza quello che separa la fine del Grande Freddo e l'Inizio della Primavera, ovvero il giorno che si festeggia oggi. Il setsubun ottenne lo status di evento imperiale e un'importanza rituale e simbolica perchè associato all'idea del sole che ritorna con tutto ciò che ne comporta: cambiamento di clima, risveglio del corpo e della mente, la cacciata degli spiriti maligni, la rinascita simbolica, e la preparazione per la stagione della semina.

La celebrazione di questo giorno con tutte le sue pratiche e i riti, sembra essere nata nel periodo Muromachi (1392-1573), era in cui il Giappone vide un periodo di pace interna che favorì anche il fiorire delle arti tradizionali giapponesi come la cerimonia del the e altre pratiche.

Tra tutti i riti celebrati in questo giorno nelle case dei giapponesi il più famoso è senza dubbio il mamemaki, ovvero il lancio dei fagioli di soia per scacciare dalla casa e dal nuovo periodo che sta iniziando, gli spiriti nocivi e le negatività. Di solito il capofamiglia oppure quello che viene chiamato toshi otoko (letteralmente "uomo dell'anno", ovvero l'uomo della famiglia che ha lo stesso segno zodiacale dell'anno in corso, cinghiale per il 2007) lancia dei fagioli di soia tostati all'interno della casa, o presso la soglia della casa, o addosso ad un altro membro della famiglia che indossa una maschera di Oni (creatura mitologica del folklore giapponese simile ad un demone o orco). Il lancio dei fagioli è accompagnato dalla recitazione del ritornello Oni wa Soto; Fuku wa Uchi (Vai via Oni! Entrate felicità e fortuna!). Dopo il lancio rituale ogni membro della famiglia mangia un fagiolo oppure tanti fagioli quanti sono i suoi anni (rito questo che si consiglia soprattutto quando si hanno età poco felici come 25 o 42 anni per gli uomini, e 19 e 33 per le donne!).


Sembra che l'origine di questo rito si possa rintracciare in un kyogen eseguito al tempio Mibu di Kyoto (il kyogen in questione è stato designato come importante tesoro popolare del Giappone): Un giorno un orco si travestì e giunse nella casa di una vecchia vedova. Egli possedeva un martello magico e con esso confezionò un bellissimo kimono. Era un kimono talmente bello che la vecchia vedova cadde in tentazione. Pensò di ribarlo dalla sacca dell'orco facendolo prima ubriacare. Non soddisfatta del solo kimono la vecchia pensò che doveva prendere anche il martello. Sorpreso dall'avidità della vecchia, l'orco rivelò la sua vera identità. Spaventata la vecchia inizò ad urlare e colpì l'orco con la prima cosa che riuscì ad afferrare: un pugnetto di fagioli di soia. Dovettero far molto male all'orco, perchè questi fuggì lasciando la vecchia senza ciò che desiderava, ma con più saggezza e salute.

Anche nei templi e santuari viene celebrato il lancio dei fagioli, ma in molti grandi templi vengono organizzati altri eventi come rappresentazioni, incontri di sumo, etc, che attraggono molti visitatori ed anche le reti televisive, visto che di solito per questi eventi vengono invitati anche vip!


Un altro rito da eseguire nelle case consiste nel mangiare un makizushi non tagliato volgendo lo sguardo verso la direzione propizia dell'anno, che è quella determinata dal segno zodiacale dell'anno in corso (ricordo, cinghiale). Il makizushi deve essere mangiato senza parlare, altrimenti niente fortuna!

Beh, buon setsubun!

sabato, dicembre 02, 2006

Relax Time

Stavo guardando sul sito della Sanrio Co. quanti animaletti e pupazzetti kawaii aveva sfornato quest'industria giapponese, quando, gnappinando gnappinando (non chiedetemi di spiegare questo gerundio), mi sono imbattuta negli iyashi kyara.

Si tratta di pupazzetti che non solo sono carini, ma regalano relax e calma a chi li vede. Almeno così si dice in giro. I giapponesi di oggi (ma non solo i giapponesi) sono persone molto stressate e indaffarate, e per questo tendono a circondarsi di oggettini un po' infantili che riescono a riportarli alla pace dei sensi tipica dell'eta puerile.

Gli iyashi kyara si trovano un po' dappertutto (pubblicità, libri illustrati, gadget, video games, etc). Forse qualcuni di voi conosce già Tarepanda della San-X Co. Ma un altro personaggio creato dalla stessa industria nel 2003 sta letteralmente spopolando (e facendo guadagnare alla San-X miliardi di yen). Si tratta del bellissimo e puccioso Rilakkuma ("relax + orso"), un orsetto marrone che ha anche una storia! Vive infatti in casa dell'impegnata Kaoru, una OL (office lady, ovvero un'impiegata d'azienda), dove non fa altro che dormire, riposare, guardare la tv, fare il bagno, ascoltare musica, o mangiare i suo cibi preferiti. Ogni tanto le sue attività rilassanti sono ostacolate dalla presenza di altri personaggi troppo kawaii, come Korilakkuma (un oresetto o orsetta bianca, non ho capito) e Kiiroi Tori, un pulcino piccolo piccolo.

Ovviamente il merchandising di questi pupazzetti rilassanti è sconfinato: dagli asciugamani per il bagno, all'occorrente per il bento, alla cancelleria, agli orologi, agli stampini, etc etc, per non parlare delle edizioni di Natale dei pupazzi per il terzo anniversario! Sul sito della San-X è diponibile anche una pagina per il free download di wallpaper, gif, etc.

Ecco...ora mi sento più rilassata!!

sabato, luglio 15, 2006

Hot, very hot!


Un'ondata di caldo si sta abbattendo sul Giappone! Anche Sapporo non è stata risparmiata dal grande caldo: ieri hanno fatto 30°, il record stagionale. Quando mercoledì atterrerò all'aereoporto di Chitose mi dovrebbe attendere una bella pioggierellina, che si dovrebbe tramutare in temporale al mio arrivo nel capoluogo dell'Hokkaido! Che sfiga! Però le temperature dovrebbero calare nei giorni successivi.

Nel resto del Giappone in alcune prefetture sono stati raggiunti anche 38°, e tre persone sono morte per colpi di calore.

Anche Koizumi ha deciso di cambiare mezzo di locomozione adattandolo alle temperature bollenti!

Scherzo, Koizumi sta in visita ufficiale in Medio Oriente, e nella foto si trova a Petra, in Giordania!

mercoledì, luglio 12, 2006

Back to Japan



Torniamo a parlare un po' di Giappone! Tra il 25 e il 31 luglio verrà messa in vendita la 'Fender Custom Shop Hello Kitty Stratocaster' ovvero una bella chitarrina elettrica con il faccione della gattina più popolare del mondo! Il prezzo di questa sciccheria? 2.520.000 yen, ovvero poco più di 1700€.

Passiamo alle cose serie! Come già annunciato in precedenti post la prossima settimana parto per Sapporo. Frequenterò il corso estivo intensivo del Japanese Language Institute of Sapporo, quattro ore al giorno di lezioni di giapponese per un mese! Speriamo di ricordarmi qualcosa e speriamo di riuscire finalmente a parlare un po' di giapponese!

Come soluzione di alloggio ho scelto un dormitorio (tra quelli proposti dalla scuola) che si trova a 4 minuti dalla stazione di Sapporo. Ho pagato anche per le colazioni e la cena (a pranzo solo sushi...ihihihihihi). Non so quanto riuscirò a girare per l'Hokkaido, vorrei concentrarmi solo sullo studio della lingua, comunque a fine corso starò ad Osaka per due giorni da un'amica, e forse ci vado anche per il mio compleanno...c'è una specie di airpass della JAL con il quale potrei viaggiare in Giappone a poco più di 60€. Mi informo e informo voi dopo!

sabato, luglio 01, 2006

La cartina dei ricordi...!


In uno dei primi giorni del nuovo anno (2004) a Kyoto, io e le mie amiche di viaggio volemmo risolvere il problema cartoline all'inizio del viaggio. Vedemmo un negozietto dove avevano cartoline al prezzo piu' basso finora trovato (80 yen circa 64 centesimi). Decisi di aspettare ancora un po' per le cartoline, ma comprai dei biglietti d'auguri per alcuni amici che compivano il compleanno in quei giorni invernali.

Entrai nel negozio e pagai i miei biglietti. Al che chiesi un'informazione alla signora del negozio. Chiesi se mi poteva indicare sulla mappa che avevo, una tristezza di mappa stampata da internet con le indicazioni dei principali alberghi della città, dove si trovava un quartiere di Kyoto dove sapevo che stava un negozio di una catena di abbigliamento fortemente consigliatomi. Anche la signora si rese conto che la cartina che avevo faceva un po' pena.

Allora si recò dietro il bancone...prese un rotolone... e zac...dipanò davanti ai miei occhi come un emakimono una gigantesca cartina di Kyoto con tutte le viuzze e i nomi scritti in giapponese! Mi spiegò dove era la zona che cercavo...ovviamente tutta la conversazione si svolse in giapponese con mia grande sorpresa perchè capivo il giapponese della signora e la signora capiva il mio! La signora poi riarrotolò la mappa...la chiuse con l'elastico...e poi cosa fece?? Me l'ha regalata! E' stata proprio carina e gentile! La cartina la attaccai in camera mia, scoprendo che era anche calendario! Non me l'aspettavo proprio! Sono diventata tutta rossa e ho cominciato con i "Doumoarigatou gozaimasu!!!".

Ieri notte, prima di addormentarmi, perchè i pensieri brutti vengono in mente sempre quando ci si deve riposare, mi è preso un po' il panico per l'imminente viaggio in Giappone. Immaginavo di perdermi, di prendere il treno sbagliato al mio arrivo, di sentirmi esageratamente sola visto che non conosco nessuno in quella città e stavolta non ho amici di viaggio...mi sentivo inadeguata al viaggio in sè.

Poi oggi, dopo la piscina (il sole come al solito ha rimbalzato sulla mia pelle bianca e sulle lentiggini), sono andata alla ricerca di un po' di mappe di Sapporo, per non avere più paura. Si sa, si ha paura di quello che non si conosce. Tra le varie cartine ho trovato quella che posto qui. E' la stessa (tranne la città) che mostrai a quella signora gentile in quel freddo inverno. Non so perchè ma mi ha trasmesso un senso di familiarità, di sicurezza, di ottimismo, perchè raramente le cose sono come immaginiamo, soprattutto quelle brutte, e non si capisce perchè non si possono immaginare cose inaspettate e piacevoli come una signora che ti regala una cartina!

La cartina è molto riduttiva, ma credo che la stamperò e la porterò con me, a Kyoto mi fu molto utile!!Per la cronaca, io alloggerò vicino alla Stazione di Sapporo (che è incredile, piena di negozi e centri commerciali!) proprio dove c'è la scritta "Hotel Crest (Sapporo), lì c'è il mio dormitorio (a breve vi parlo anche di questo!). E andrò a studiare vicino alla stazione della metro (linea rossa tratteggiata) di Maruyama Koen (estrema sinistra), ci vogliono 20 minuti in bicicletta...ma vi parlerò a breve anche della scuola!!!

Mata ne!

martedì, giugno 27, 2006

Il Giappone aspetta...voi!!!


VUOI ANDARE IN GIAPPONE (a spese altrui) e non ci sei ancora stato? Hai un'età compresa tra i 18 e i 35 anni? Sai parlare inglese? Sei flessibile (?), socievole, e portato per le attività di gruppo? Hai risposto SI' a tutte le domande...? BEATO TE! Puoi infatti partecipare allo Study Tour of Japan for European Youth 2006!

Ogni anno infatti il Ministro degli Affari Esteri giapponese invita nel proprio paese giovani europei per un tour di due settimane (tutto a spese del governo giapponese!). Lo scopo del tour è quello di promuovere una maggiore conoscenza del Giappone contribuendo in tal modo alle future relazioni Giappone-Europa.

Oltre ad un curiculum vitae con i dati personali, i partecipanti devono anche scrivere un saggio in inglese (1 foglio A4) sulla seguente traccia:
"What is the common image of Japan in your country and what kind of event(s) would be appropriate to promote objective understanding of Japan? Please describe the theme and contents of the event briefly and concretely "

La scadenza è quasi imminente, 10 luglio! Che aspettate, eh?

SBRIGATEVI VOI CHE POTETE!!!!!

Sigh sigh sigh!


Ps. Io non posso partecipare perchè sono già stata in Giappone...non ho più di 35 anni...! Tiè!

giovedì, giugno 15, 2006

Mondial...post


Incuriosita da una richiesta online, e visto che sono giornate da tre partite di calcio al giorno (per chi ha cotanta fortuna) sono andata alla ricerca del significato che sta dietro il simbolo della Japan Football Association.

L'uccello a tre zampe che vedete nella foto ha un nome e una storia legata alla mitologia giapponese, anche se uccelli di questo tipo si trovano sia nella mitologia asiatica in generale, sia, ad esempio in quella egiziana. In Giappone si chiama Yatagarasu, ed era l'uccello della dea del sole Amaterasu, la capostipite di tutti gli Imperatori giapponesi. La dea utilizzò questo uccello come messaggero inviandolo al primo Imperatore giapponese Jinmu Tenno per guidarlo nella conquista delle provincie orientali.

Una notte la dea Amaterasu apparve in sogno a Jinmu dicendogli: "Ti manderò lo Yatagarasu, lascia che ti mostri la strada attraverso le provincie". Il giorno dopo l'apparizione, Jinmu si trovava nei pressi di Katsuura (nell'odierna prefettura di Wakayama), quando vide una luce tra le montagne. La luce divenne pian piano una cascata. Impressionato dalla bellezza di questa cascata, Jinmu dichiarò la cascata sacra. Gli dei, ovviamente contenti, lo ricompensarono con l'invio di Yatagarasu, che lo guidò nelle spedizioni vittoriose.

Nel luogo dell'apparizione dello Yatagarsu e della cascata sacra sorge il santuario Nachi Taisha, che è anche patrimonio dell'umanità.

Fine dell'aggiornamento del blog!
Qui oggi è tornato il gran caldo, e non vedo l'ora di partire per Sapporo...ho saputo da fonti attendibili che fa freddo anche d'estate!

Che fate in questo periodo?
Programmate le vacanza? Lavorate? Studiate? Giugno pè un mese che mi è sempre stato simpatico, forse perchè legato alla fine delle scuole, e al periodo in cui si poteva dormire fino a tardi. Adesso non mi dà più belle sensazioni...

venerdì, aprile 28, 2006

Tradizione...modernità...patria...tradizione...


Il Giappone tra tradizione e modernità. No, non parlerò della solita dicotomia a cui si pensa quando si parla, si discute, si studia il Giappone. Ma di due notizie che animano l'opinione pubblica giapponese in queste settimane e che mi hanno fatto un po' riflettere sull'ambiguità di certe prese di posizione.

La prima questione riguarda la possibilità che la piccola Principessa Aiko possa accedere al trono del Crisantemo --il Giappone ha già avuto imperatrici nella sua lunghissima storia-- e che i suoi eredi possano diventare imperatori. Ecco la novità sta proprio qui. Perchè per la prima volta si escluderebbe la linea paterna dalla successione al trono scegliendo al suo posto la linea materna. Questo semplicemente è dovuto al fatto che nella Famiglia Imperiale non nascono maschietti dal 1965. E allora sarebbe la rottura della tradizione, perchè la dinastia giapponese vanta un lignaggio di 2000 anni: l’attuale imperatore Akihito sarebbe infatti il 124mo discendente di Jimmu, il primo imperatore messo sul trono dalla dea del sole Amaterasu Omikami. L'orrore sarebbe poi se Aiko sposasse un uomo "comune" come è successo alla principessa Nori, che si è sposata per amore rinunciando ad ogni titolo imperiale --ma non ad una cospicua rendita mensile.

Il dibattito sulla successione imperiale non è molto semplice, e le soluzioni più accreditate per non interrompere la tradizione sono due:
1- restituire il titolo imperiale ad 11 famiglie imparentate con l'Imperatore e defraudate del titolo alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Nella storia del Giappone questi rami collaterali della principale Famiglia Imperiale hanno sempre svolto un ruolo di "riserva" nel momento in cui si presentava una crisi di successione.
2- sperare che il figlio che la principessa Kiko, moglie del secondogenito dell'Imperatore Akihito, partorirà a settembre sia un bel maschietto.

Nell'attesa che si sappia il sesso del nascituro, la proposta di emendare la legge sulla successione imperiale è stata per il momento accantonata. Sarebbe un bel passo in avanti verso la modernità o uno scacco matto alla tradizione? Tra l'altro ieri la principessa Kiko ha partecipato ad un antico rituale per un parto sicuro che ha celebrato poichè è entrata nel quinto mese di gravidanza (leggi qui).

La seconda questione di cui volevo parlare è invece un importante (e pericoloso?) incentivo alla tradizione. Il Partito Liberal Democratico e il suo alleato di coalizione, il Nuovo Komeito, hanno approvato oggi l'emendamento della Legge Fondamentale sull'Educazione, invariata nei suoi 11 articoli dalla sua promulgazione nel 1947. Non sembra che abbiano poi emendato troppe cose. Tuttavia l'accento che viene posto sulla Legge per l'Educazione sottolinea ed evidenzia che l'educazione deve essere impartita non solo "nello spirito della Costituzione" (espressione del 1947), ma anche "nello spirito pubblico e nel rispetto della tradizione" (espressione nuova). In più viene fornita in un articolo dell'emendamento una nuova definizione di patriottismo: "atteggiamento che rispetta la tradizione e la cultura, ama la nazione e la madre patria che ha promosso tale tradizione e cultura, e che contribuisce alla pace internazionale e allo sviluppo".
Un gruppo di intellettuali si è già mosso contro questo emendamento temendo che il decreto possa autorizzare le autorità ad incitare l'opinione pubblica in modo analogo a quello che successe nel periodo prima della Seconda Guerra Mondiale. Per questo scrivevo "pericoloso", la nuova definizione di patriottismo fa un po' "kamikaze".

Vediamo cosa scrive Garzanti. "Patriottismo: s. m. vivo e sincero amore per la propria patria".

Si può amare la propria patria sia nel rispetto della tradizione, ma guardando oltre, alla sua modernità?

domenica, aprile 09, 2006

Boom boom boom!


In questo periodo in Giappone imperversa l'iyashi buumu, ovvero il boom di tutto ciò che è terapeutico: è altamente benvenuto tutto ciò che in qualche modo riesce ad alleviare il/la giapponese moderno/a dalle ansie, malattie, stress della vita quotidiana.
Ho già parlato del boom dell'aromaterapia, e in questi giorni, spulciando qui e là i quotidiani giapponesi online, mi sono imbattuta in altri due rimedi. Si tratta di rimedi che sembrano essere riservati alle sole donne. Almeno il primo: l'esperienza "monaca per un giorno"!

Chi di noi donzelle non ha mai pensato almeno una volta nella vita di trascorre una giornata in un bel convento e vivere come fa realamente una suora?? Io no, sinceramente, anche se so se qui vanno molto di moda le vacanze "spirituali" in qualche monastero alla ricerca della pace e della tranquillità. Ebbene, in Giappone, e precisamente a Yamashina (prefettura di Kyoto), e precisamente presso il tempio Ryugenji, dal 1980 viene portato avanti il programma "monaca per un giorno", esperienza questa che in questi ultimi mesi è stata riscoperta dalle giovani donne giapponesi.

Il corso della durata di un giorno inizia alle 9 del mattino, con l'inceso purificante e una rasatura rituale del capo (pare che la rasatura sia comunque solo rituale), e continua fino alle 15:30, quanto le partecipanti del corso ricevono un diploma e un ufficiale nome buddhista. Nel frattempo le partecipanti fanno tutto ciò che fa una monaca quotidianamente: pregare, recitare mantra, adorare le figure del Biddha pregato nel tempio, e così via.

Sembra che questo tipo di giornata sia particolarmente amato dalle giovani trentenni, afflitte da problemi che riguardano soprattutto la vita sentimentale e il matrimonio, quando questo ovviamente non c'è ancora. Per queste donne la vita da monaca rappresenterebbe una proposta seducente "perchè le religiose sono rinchiuse in un piccolo mondo, lontane dai problemi di una vita amorosa e del matrimonio, e molte di queste donne sono alla ricerca di un modo semplice per fare lo stesso con la loro vita". Un giorno senza problemi è in un certo senso terapeutico per sfuggire dalla vita quotidiana.

Il secondo boom riguarda i film, le serie tv, e i libri strappalacrime!
Sul mercato giapponese la fanno decisamente da padroni prodotti televisivi, cinematografici, e editoriali che inducono gli spettatori e i lettori a versare calde lacrime. Della serie: aprite i rubinetti gente! Qualche trama per capire di cosa sto parlando:

Il romanzo "Sekai no Chushin de, Ai o Sakebu (Crying for Love at the Heart of the World)", è storia d'amora incentrata su una ragazza affetta da leucemia.
La serie tv "Ichi-rittoru no Namida (A Liter of Tears)", è basata sul diario di una ragazza affetta da una malattia inguaribile.
"Watashi no Atama no Naka no Keshigomu (A Moment to Remember)", e una storia che tratta dell'amore tra giovani persone affette dal morbo di Alzheimer.
"Kamisama Mou Sukoshi Dake" parla di una ragazza innamorata di un ragazzo malato di AIDS.
I film storici "Always: San-chome no Yuhi (Sunset on the Third Street)", ambientato negli anni '50 e "Otoko-tachi no Yamato (Yamato)", che racconta la commovente storia dell'equipaggio di una nave da battaglia giapponese della Seconda Guerra Mondiale, inducono gli spettatori al pianto copiosoper il senso di nostalgia che suscitano.

E cosa c'entra questo boom di film strappalacrime con l'iyashi buumu? La risposta è molto semplice: versare lacrime sembra che abbia dei benefici effetti sulla salute mentale. Molte persone dicono di sentirsi bene dopo un bel pianto e di recente ricercatori giapponesi e stranieri hanno dimostrato che piangere è in grado di ridurre i livelli di stess. E' stato anche dimostrato che le lacrime prodotte dalle emozioni differiscono in composizione da quelle prodotte ad esempio da cose come le cipolle o le irritazioni oculari. Risulta evidente che le lacrime prodotte dal pianto emotivo sono connesse a cambiamenti che avvengono all'interno del cervello. Della serie: non ci resta che piangere!!

:'((((( Buuuuuuuuuuuuuuuuu...!!!

Ecco...sto già meglio!!

:D

sabato, marzo 04, 2006

Sniff...sniff...


Con l'avvicinarsi della festa delle donne (MAH!), vorrei fare un post molto femminile, poco femminista.

Ieri in Giappone si è festeggiato il Giorno delle Bambole (l'Hina Matsuri), giorno considerato come la festa delle bambine. Per maggiori dettagli su questa festività vi rimando al blog di Bunny perchè a me non va di fare ricerche e scrivere qualcosa di originale...! Vorrei parlare invece degli ultimi ritrovati giapponesi nel campo dell'aromaterapia. Pare che le rose facciano bene alle...parti intime femminili!

Lo dice l'ultimo numero della rivista Josei Jishin. Alcuni scienziati giapponesi affermano che le rose hanno benefici effetti sull'equilibrio ormonale delle donne, e aiutano a risolvere fastidosi problemi come la sindrome premestruale. Sembra che le rose combattano anche gli effetti della menopausa e sono ampliamente gradite da quelle donne che preferiscono non imbottirsi di farmaci per risolvere questo tipo di problemi. Ricercatori del gigante cosmetico Kanebo e alcuni laboratori di profumi sono andati oltre ed hanno reso prove scientifiche a sostegno del fatto che le rose abbiano anche effetti positivi su ciò che le donne chiamano eufenisticamente le "parti femminili" del corpo, ovvero l'utero, le ovaie, e tutti gli annessi e connessi dell'apparato sessuale femminile. "Abbiamo esaminato a fondo quanto l'equilibrio ormonale fisico cambi nei corpi delle donne che hanno annusato Rosa damascena (che sarebbe il nome scientifico della fragragranza del fiore) e abbiamo appreso che attraverso l'olfatto viene favorito l'equilibrio degli ormoni femminili e maschili nel corpo della donna", ha affermato Ryoichi Komagi della Kanebo. "Siamo in grado di raccogliere dati che dimostrano che annusare oli essenziali della rosa riduce il livello di ormoni quando questi sono in eccesso, e l'incrementa quando invece scarseggiano". Ogni eccesso o insufficienza di ormoni influisce in modo negativo sulle funzioni del corpo. Ma le rose aiutano a raggiungere il livello ottimale di equilibrio, dice Komagi. Anche l'aromaterapista Fumiko Berg sembra essere d'accordo con lo scienziato. "Le rose contengono pochissime tossine, e sono talmente sicure da poter essere usate anche sui bambini. Non contengono fito-ormoni, così non sono dannose", racconta l'aromaterapista a Josei Jishin.

Da qualche anno i giapponesi sono un po' fissati con l'aromaterapia. Qualche anno fa la Shiseido ha lanciato (anche sul mercato italiano...lo so perchè l'ho acquistata..!!) la linea di prodotti Body Creator. Questa linea contiene SLM (slimming) Fragrance che agisce attivando il metabolismo dei grassi. La Shiseido ha dimostrato che alcune note olfattive hanno la straordinaria proprietà di attivare nel corpo, in modo naturale, una maggiore produzione della proteina UCP, che svolge un ruolo chiave nel metabolismo dei grassi. Sulla base di questi studi è nata la SLM Fragrance, un bouquet di spezie e agrumi (pompelmo, pepe, finocchio, estragone, etc), piacevolmente stimolante e rinvigorente. Per ottenere il massimo risultato dalle creme e dai gel, si consiglia infatti di inalare la fragranza durante il massaggio.

Donne, affinate l'olfatto e affinate la linea!

mercoledì, febbraio 15, 2006

Strange Cloud


Ieri sul Monte Fuji c'era questa strana nuvola...! Pare si tratti di una nuvola piuttosto rara! E' buffa!

Qualche settimana fa è stato fatto notare che sul Fujisan non era ancora caduta la neve (non c'era il classico cappello di neve sulla vetta), e si temeva per una probabile eruzione vulcanica. Ma l'eventualità che il Fuji erutti pare che sia remota. Nel frattempo però il governo giapponese sta per approvare una serie di misure per pianificare eventuali azioni anti-calamità in caso di un'eruzione del vulcano. Stando ai documenti storici il Fuji ha eruttato 10 volte dal periodo Nara (710-794). Le maggiori furono le eruzioni dell'800, dell'864, e del 1707. Da 300 anni tace.

Secondo il piano governativo, ad informare chi di dovere della situazione del vulcano sarà l'Agenzia Metereologica Giapponese, che ha previsto tre possibili stadi: uno precauzionale, uno di "possibile eruzione", e "allerta eruzione". A seconda dello stadio, sarà proibito ai turisti l'entrata nella zona del vulcano, e l'evacuazione delle zone circostanti. Le task force saranno organizzate da un team di esperti, e non coordinate dalle amministrazioni locali per evitari campanilismi.


[...] Spargo lacrime per non potervi più incontrare,
a che mi può servire l'elisir dell'immortalità?

L'Imperatore consegnò lettera e flacone ad un messo imperisle e gli ordinò di portarli sulla vetta di quella montagna della provincia di Suruga. Gli spiegò cosa doveva fare una volta giuntovi: la lettera e il flacone con l'elisir dell'immortalità dovevano essere posti uno accanto all'altro e poi bruciati. Il messo, scortato da una numerosa truppa di soldati, scalò il monte e da quando vi fu bruciato l'elisir dell'immortalità la gente lo chiama Fuji.
Quel fumo ancora oggi sale dalle nuvole. Così è stato tramandato.

Storia di un tagliabambù - Anonimo


NB. E' anche il motivo per il quale il "nostro" Fuji (vedi blog) si chiama così. E' un po' fumato. Così è stato tramandato.

martedì, febbraio 14, 2006

Giri non giri...

Il 14 febbraio si festeggia San Valentino anche in Giappone, ma come accade spesso anche per altre occasioni, i giapponesi lo festaggiano in un modo del tutto particolare: sono solo le fanciulle che fanno regali ai maschietti!

Questa abitudine sembra avere le sue radici in una campagna che un'industria dolciaria giapponese, la Mary's Chocolate Company, iniziò nel 1958, promuovendo il giorno di San Valentino come il giorno in cui "le donne confessano il loro amore ad un uomo con un regalo di cioccolato." Il fornitore vendette il cioccolato a forma di cuore presso un grande magazzino di Tokyo. Soltanto cinque ne furono venduti in quell' anno, ma questa "vendita di Valentino" divenne popolare ogni anno che passava e l'abitudine delle ragazze di regalare il 14 febbraio cioccolato (ma anche caramelle e dolcetti vari) ai ragazzi ha messo gradualmente piede anche in Giappone.

C'erano stati altri tentativi da parte di un'altra industria di cioccolato, la Morozoff, di introdurre la festa degli innamorati nel 1936 e nel 1952, ma in quel periodo i tempi per la festa degli innamorati non erano ancora pronti. Il giorno di San Valentino acquistò piena popolarità solo negli anni '70 con altre caratteristiche prettamente nipponiche: i destinatari dei regali in cioccolata infatti in Giappone non sono soltanto quei ragazzi che stanno "nel cuore" delle fanciulle (fidanzati, mariti, ragazzi con i quali escono o per i quali hanno una cotta), ma la maggiorparte degli appartenenti al sesso maschile che fanno parte della vita della ragazza: quindi anche colleghi di lavoro, capi, amici, fratelli, il padre, ecc.

Due infatti sono i tipi di cioccolata che si regala a San Valentino: la giri choko e la honmei choko. Giri significa "obbligo", "dovere" soprattutto "sociale", nel senso confuciano del termine [cfr. la dicotomia giri/ninjo ("il sentimento umano spontaneo"), leitmotiv che ricorre spesso nella letteratura giapponese del periodo Tokugawa (1603-1868) e nelle rappresentazioni teatrali di kabuki in cui questi due valori entrano in forte conflitto], mentre choko sta semplicemente per "cioccolata". La giri choko allora è quella cioccolata che si regala per "dovere", soprattutto ai colleghi di lavoro e ai capi, ma anche ad amici verso i quali non si prova un particolare sentimento, e che potrebbero restarci comunque male per non aver ricevuto cioccolata! Non è insolito che una ragazza a San Valentino regali giri choko a 20 o 30 persone! A suo vantaggio va però il fatto che di solito questa cioccolata costa di meno rispetto alla honmei choko, non tanto per la qualità del prodotto, quanto per le confezioni che di solito sono più piccole e meno elaborate (si aggirano in media dai 300 ai 500 yen, poco meno di 5 €).

Honmei significa invece "probabile vincitore", il "favorito": si regala honmei choko al/ai ragazzo/i ai quali si vuole confessare il proprio interesse, al fidanzato, al marito, a persone comunque importanti e speciali per le quali si vuole spendere anche un po' di più! La honmei choko infatti nei negozi costa di più della giri choko poiché è confezionata e venduta in forme particolari (soprattutto a forma di cuore) e, ad esempio, è decorata con il nome del destinatario, ed il prezzo medio si aggira intorno ai 2000 yen (circa 15 €). Per rendere ancora più speciale il dono c'è l'usanza di fare a casa i propri cioccolatini, sciogliendo la cioccolata e creando con le proprie mani un regalo più personale.

Durante gli anni '80 i negozi che vendevano dolciumi non si lasciarono sfuggire l'occasione di sfruttare il senso del dovere della clientela, e crearono anche il "Giorno Bianco". Si tratta del giorno in cui i ragazzi che il 14 febbraio hanno ricevuto cioccolatini e dolci, "ricambiano" il favore facendo lo stesso dono alle ragazze dalle quali hanno ricevuto qualcosa un mese prima. Il "Giorno Bianco" si festeggia infatti il 14 marzo, ed è chiamato in questo modo perché le confezioni di dolci sono in genere incartate con carta bianca, o comunque il colore predominante è il bianco.

La festa di San Valentino in Giappone è comunque più sentita dagli adolescenti, in particolare quelli delle scuole medie e superiori, e soprattutto tra i maschi c'è una vera e propria competizione per chi riceve più cioccolata…anche questo è indice di popolarità! Il vantaggio di chi non ne riceve per niente e che non dovrà spendere uno yen il mese successivo!


venerdì, febbraio 03, 2006

L'innata critica delle geisha


In questi giorni una produzione cinematografica americana sta finalmente mettendo d'accordo Cina e Giappone: il film "Memorie di una Geisha" (tratto dall'omonimo libro di Arthur Golden) ha sollevato aspre polemiche in entrambi i paesi dell'estremo oriente...l'oggetto della critica (=il film) è lo stesso, tuttavia le motivazioni sono (senza manco dirlo) totalmente diverse!

Il Giappone si lamenta del fatto che i maggiori personaggi femminili del film sono stati interpretati da attrici non giapponesi, e in particolare da attrici cinesi. Poi ha trato fuori la storia dei kimono, non particolarmente curati nel film (io condivido tutte queste critiche, ma per particolari vi affido ad un esperto, leggete il post del blog di Fuji sull'argomento), e, ancora, gli intermezzi musicali delle geisha, più da film di cappa e spada cinese che da artista giapponese. Negli ultimi giorni Ken Watanabe ha difeso il cast del film (di cui anche lui fa parte) affermando che il talento delle attrici scelte (Ziyi Zhang, Gong Li, e la sino-malese Michelle Yeoh) è la cosa più importante, non la loro nazionalità. Si è dimenticato di dire che anche la notorietà a livello planetario delle tre ha contribuito alla loro scelta...

Ieri sono arrivate le critiche della Cina. L'uscita del film (prevista per il 19 febbraio) è stata addirittura bloccata, perchè nella società cinese le geisha vengono considerate al pari di prostitute e non piace vedere interpretare questa parte alle attrici cinesi. Il solo pensiero di vedere una donna cinese sottomessa ad un uomo giapponese ha fatto parlare di "disgrazia nazionale" tra quanti hanno visto le copie pirata che circolano.

Io non entro nel merito della polemica. Ma vorrei fare una considerazione molto seria. Il segreto dell'innata bellezza delle donne orientali, delle cinesi come delle giapponesi è uno shampoo appositamente creato per il capello asiatico, Asience, per "capelli che sono l'invidia di tutto il mondo"...

Peace.

domenica, gennaio 29, 2006

Ho scritto 'promosso' sulla sabbia...!

Una notizia di oggi apparsa su un quotidiano online giapponese mi ha fatto ricordare quello che ho studiato negli ultimi mesi...me l'ero quasi dimenticato!

Una succursale locale della West Japan Railway Co. (le ferrovie giapponesi) ha messo in vendita alcune carte prepagate utili non solo per prendere il treno, ma anche per pregare per ottenere il successo negli imminenti esami d'ingresso all'università (in Giappone gli esami d'ingresso per le università sono ostici e spietati e anche causa di suicidio per gli studenti non li superano...ma questa è un'altra storia!).

Ebbene, allegati alle speciali carte arancioni prepagate vi sono dei sacchettini che contengono la sabbia che l'operatore ferroviario usa per evitare che la locomotiva a vapore C57 slitti mentre percorre la ripida linea Yamaguchi. La sabbia viene gettata dalla locomotiva sui binari nei tratti più scoscesi della linea per creare resistenza ed evitare che le ruote della locomotiva slittino. La sabbia allegata alle carte prepagate, prima di essere messa in vendita, viene purificata presso il santuario Hofu Tenmangu della prefettura di Yamaguchi. In questo santuario si venera Sugawara Michizane, un uomo un mito...anzi meglio, la divinità degli studi!

"Restare sui binari è importante sia per gli studenti che si apprestano a fare gli esami sia per la locomotica a vapore!" ha detto un funzionario della compagnia ferroviaria intervistato dal giornale.

Forse il processo attraverso il quale la carta ferroviaria porti fortuna agli studenti è un po' cavilloso, ma il paragone tra locomotiva e studenti è quanto meno geniale!

lunedì, gennaio 09, 2006

W i ventenni...come me!!

Oggi in Giappone si celebra il Seijin no Hi, ovvero il Giorno della Maggiore Età: vengono festeggiati i giovani che entro quest'anno compiranno venti anni, evento che in Giappone significa diventari maggiorenni, il che dà la possibilità di bere nei locali e votare, ed essere perseguiti dalla legge come adulti! La data di questo giorno di festa cambia ogni anno, essendo celebrato il secondo lunedì di gennaio.

Mentre da noi la festa dei diciotto anni è un evento molto "personale", nel senso che ognuno ci tiene a fare una festa più bella di quella dei nostri coetanei (in genere compagni di scuola e di comitiva), in Giappone la festa della maggiore età è un evento molto più "comunitario", nel senso che nello stesso giorno si festeggia insieme a centinaia di migliaia di coetanei: quest'anno i ventenni giapponesi saranno 1,43 milioni!

In questo giorno i vari comuni organizzano delle cerimonie ufficiali per festeggiare l'evento; queste cerimonie (seijin shiki) di solito si tengono al mattino...si fanno discorsi ufficiali...si consegnano dei regali...insomma, una cosa noiosa.
Le ragazze in quest'occasione di solito si vestono in kimono, in particolare indossano lo sbarazzino furisode (“maniche fluttuanti”) con maniche aperte e lunghe fino a terra, esclusivo delle ragazze nubili (dopo i 20 anni e dopo il matrimonio si passa al tomesode, con maniche fino a vita). Dato il costo eccessivo dei kimono da cerimonia molte lo affittano!
I ragazzi invece si vestono in genere in giacca e cravatta, ma possono anche indossare dei kimono neri maschili.

Dopo la cerimonia ufficliale si vedono questi gruppetti di ragazzi che se ne vanno in giro a festeggiare, soprattutto bevendo.

Il Seijin no Hi lo si festeggia da secoli. Durante il periodo Edo (1603-1868) i ragazzi diventavano adulti all'età di 15 anni (veniva loro rasato il ciuffo di capelli che ricadeva sulla fronte) e le ragazze all'età di 13 anni (cominciavano a tingersi i denti di nero...ogni paese ed epoca hanno i loro canoni estetici di bellezza!!!). Fu solo nel 1876 che l'età della maggiore età fu portata per ragazzi e ragazze a 20 anni.

Il numero dei ragazzi giapponesi che festeggiano la maggiore età cala di anno in anno, questo perchè è proprio tutta la popolazione del Sol Levante che è in netto calo; rispetto all'anno scorso ci sono 70.000 ventenni in meno.
Oggi mi sento di dare info...!

martedì, dicembre 06, 2005

Manca poco...


Ci siamo! Come anticipato nel precedente post, si avvicina il giorno della laurea. La tesi è finita, due copie stanno già in stampa, la terza, quella per il relatore, la sto riguardando per vedere se c'è qualche virgola fuori posto...a quanto sembra una buona padronanza della punteggiatura vale molto più delle ricerche fatte, delle pagine tradotte, dei concetti assemblati, dei soldi spesi, delle giornate di lavoro perse, degli sbalzi di umori...eggià...sembra che sia proprio così!

Ebbene...prima di sapere di che morte devo da morì, vi illustro brevemente la mia tesi! Il titolo è "Le sette divinità della fortuna. Studio pratico dei benefici terreni".
Negli ultimi anni in Giappone si è sviluppato un acceso dibattito concernente le “nuovi religioni” e l’acquisizione di benefici terreni. In particolare, la tendenza più diffusa è stata quella di considerare i nuovi movimenti religiosi giapponesi come una forma di popolarizzazione degenerata mancante del sostegno delle dottrine tradizionali, il cui unico scopo è quello di attrarre nuovi fedeli dietro la promessa dell’acquisizione di benefici materiali. Questo dibattito, che oppone i movimenti religiosi tradizionali (considerati “veri”, da un punto di vista dottrinale) ai nuovi movimenti religiosi (considerati “falsi”), ha avuto come conseguenza, da un lato, di denigrare l’aspirazione personale della ricerca di “benefici materiali in questa vita” (genze riyaku), e dall’altro, di focalizzare gli studi su altri aspetti della religiosità giapponese (come, ad esempio, il culto degli antenati, le pratiche funerarie, la Salvezza dopo la morte, ecc).

Lo scopo della mia tesi è quello di restituire il concetto di genze riyaku alla tradizione della religiosità giapponese, avvalorando l’opinione di alcuni studiosi che considerano la ricerca di benefici terreni come fondamento della religione (kisō shinkō) giapponese. Secondo lo studioso Komatsu Kazuhiko, questa ricerca di benefici terreni la si può evincere nelle formule e nelle espressioni stabilite ufficialmente per le invocazioni e le preghiere ai kami e ai Buddha: per l’intera nazione la formula è Kokka Antai (国家安泰, Pace per il Paese); per i contadini, i pescatori, e i mercanti le formule sono rispettivamente Gokoku Hōjō (五穀豊穣, Fertilità di cinque koku), Tairyo (大漁, Grande Pesca), Shōgei Hanjō (商売繁盛, Prosperi Commerci); per il tenore di vita dei privati e delle famiglie vi sono invocazioni come Enmei Chōju (延命長寿, Lunga Vita), Kanai Anzen (家内安全, Prosperità per la Famiglia), Fūki (富貴, Benessere e Onore), Fūfu Enman (夫婦円満, Armonia tra i Coniugi), Shison Hanei (子孫繁栄, Discendenza prospera), Mubyō Sokusai (無病息災, Buona Salute e Nessuna Malattia), Risshin Shusse (立身出世, Buona Carriera e Successo nella Vita). Inoltre, lo studioso aggiunge che ai giorni nostri sono diventate numerose le invocazioni per la sicurezza stradale e il superamento degli esami scolastici.

Per sostenere che il concetto di genze riyaku pervade tutta la religiosità giapponese, lo scopo del primo capitolo di questa tesi è l’individuazione della tradizione dei benefici terreni nella religiosità giapponese tramite l’analisi delle prime scritture buddiste introdotte ed adottate in Giappone, e una breve osservazione delle pratiche e credenze della religione autoctona Shintō (神道).

Il secondo capitolo di questa tesi, analizza gli aspetti morali che sostengono la richiesta di benefici terreni in una religione, quale è il Buddhismo, che reputa la rinuncia al mondo, e ai suoi aspetti illusori, come fonte di salvezza dalla sofferenza. Anche in questo caso verranno analizzati gli aspetti pratici del Buddhismo in alcune prime scritture; tuttavia, l’attenzione sarà rivolta soprattutto alla legittimità dei benefici terreni acquisiti tramite l’intercessione di una divinità (Buddha, Bodhisattva, kami, che dir si voglia), all’interno della tradizione Mahāyāna del Buddhismo.

Per quanto riguarda la pratica contemporanea dei benefici terreni nella società contemporanea, l’aspetto più visibile è costituito sicuramente dagli amuleti e talismani (omamori, お守り), dalle tavolette votive (ema, 絵馬), e dagli altri tipi di porta fortuna, acquistabili presso i templi e santuari, che promettono un’immediata concessione di benefici materiali. Si tratta di un aspetto della pratica religiosa giapponese che indubbiamente attrae anche noi occidentali. Tuttavia, in questa tesi verrà considerata l’acquisizione di benefici pratici attraverso il culto di alcune divinità.

La scelta di queste divinità è ricaduta su un gruppo di divinità molto popolari in Giappone, e che ha attratto l’attenzione dell’autrice di questa tesi per essere metafora tangibile del cosiddetto sincretismo religioso giapponese. Il gruppo, noto come Shichifukujin (七福神, Le Sette Divinità della Fortuna), è infatti composto da divinità che provengono da diversi panorami religiosi. Gli Shichifukujin verranno analizzati in dettaglio nel capitolo terzo, e l’ indagine relativa ad essi seguirà il seguente percorso: per primo verrà analizzato Ebisu (恵比寿), l’unica divinità del gruppo connessa con la mitologia giapponese, e per questo l’unica ad avere un’origine autoctona; seguiranno le tre divinità (Daikokuten, 大黒天, Benzaiten, 弁財天, e Bishamonten, 毘沙門天) provenienti dalla tradizione Hindu, assimilate successivamente nel pantheon Buddista, e conosciute e pregate in Giappone come divinità buddiste; le ultime tre sono di provenienza cinese: due sono di derivazione taoista (Fukurokuju, 福禄寿 e Jurōjin, 寿老人), mentre l’ultima, Hotei (布袋), è una divinità buddista, la cui particolarità risiede nel fatto di essere l’unica del gruppo ad esser stato un personaggio storico realmente esistito.

Ecco...nella tesi parlo proprio di questo!

martedì, settembre 13, 2005

Signs!



Alla faccia dei cerchi sul grano!
Questa "opera" è stata realizzata ovviamente in Giappone, nel villaggio di Inakadate (prefettura di Aomori) ed è stata realizzata accostando diverse varietà di riso. Le piantine di riso sono state piantate a maggio da circa 650 persone. Lo scopo di questa opera è quello di promuovere la tradizionale piantagione e raccolta del riso che in questo villaggio è fatta ancora a mano.
I personaggi qui immortalati riprendono la tradizione artistica delle stampe ukiyo-e del periodo Edo (1603-1868): l'uomo a sinistra, personaggio del teatro Kabuki, è di un artista del XVIII secolo, Toshusai Sharaku, mentre la donna sulla destra è opera del più famoso Kitagawa Utamaro.
Le due figure misurano 165 metri per 50-60 metri e sono state realizzate per essere visibili dal comune ospitato in un edificio a forma di castello!!
Questo villaggio non è nuovo ad imprese simili: l'anno scorso hanno raffigurato la Monnalisa di Leonardo, due anni prima divinità buddhiste..!

lunedì, settembre 05, 2005

Biriken-san


In Giappone esistono tante divinità. Molte appartengono al pantheon shintoista, altre a quello Buddhista, altre a quello taoista, per non parlare poi di personaggi storici -- ad esempio fondatori di sette buddhiste o altri personaggi -- divinizzati dopo la morte.Tra queste divinità molte sono quelle pregate perchè si ritiene che portino fortuna.
Le divinità della fortuna nascono un po' per caso, e in alcuni casi il motivo per il quale esiste un culto a loro dedicato non è del tutto chiaro.

C'è una divinità della fortuna che è entrata nel pantheon di divinità giapponesi in tempi molto recenti, all'inizio del secolo scorso. Non è una divinità asiatica, ma si tratta di un personaggio...disegnato da un'americana! Sto parlando di Birikensan (Billiken).
Billiken è stato creato nel 1908 dalla mano di Florence Prezt, una giovane disegnatrice che voleva trovare lavoro come disegnatrice di fumetti in stile orientale. Modellò il suo personaggio sulla divinità cinese Joss, il dio delle "cose come devono essere", e ne venne fuori questo personaggio che è una via di mezzo tra un piccola Buddha, un elfo, un folletto. Il disegno fu venduto poi alla Horsman Co. di Chicago, e utilizzato per realizzare una statuetta portafortuna di ceramica. In meno di due anni furono vendute 200.000 bambole Billiken -- e sembra che sia la prima bambola al mondo sulla quale sia stato imposto il copyright!

La fama di Billiken varcò poi i confini del continente americano e in Giappone Billiken entrò a far parte del pantheon di divinità giapponesi: un tempio in suo onore venne elevato a Osaka, nel distretto di Shinsekai, ed un altro lo si trova a Tokyo, a Ikebukuru. Una volta passata la moda si cominciò a dimenticare quale fosse l'origine di Birikensan, e cominciarono a saltar fuori storie inverosimili, ovvero che Billiken fosse una divinità egiziana della fortuna, della felicità e della buona salute o che fosse originario degli eschimesi dell'Alaska!
A me ha sempre affascinato questo aspetto della religiosità dei giapponesi di trovare in ogni cosa un aspetto divino, ma quando mi sono imbattuta in Biriken sono rimasta alquanto perplessa. E lo sono tuttora.

martedì, agosto 30, 2005

Come fare denaro


Come alcuni di voi sanno, sto preparando una tesi di laurea che ha a che vedere con la religione giapponese, e a grandi linee con l'acquisizione di benefici materiali in questa vita (genze riyaku) -nella mia tesi tale acquisizione è garantita attraverso il culto alle Sette Divinità della Fortuna (Shichifukujin).

Senza entrare troppo nello specifico -a volte lo specifico confonde- la richiesta di benefici materiali è accompagnata da un certo grado di spiritualità e moralità. Ad esempio, pensate ai "portafortuna" che molti di voi hanno preso nei templi o santuari, gli omamori. Ce ne sono molti in Giappone dedicati ad esempio al superamento degli esami scolastici (=beneficio materiale). La spiritualità sta nel tenere sempre in mente il Buddha o la divinità alla quale si chiede il beneficio (detta in parole povere), mentre la moralità del talismano sta nel ricordare agli studenti i loro doveri etici prima dell'esame, ovvero studiare molto e con impegno (ma soprattutto con impegno), soddisfare gli obblighi verso i loro genitori che li hanno sostenuti nello studio, etc.

Il tempio Saijo-ji vende un particolare talismano per accumulare denaro. Il talismano si chiama Kane no Naru Ki, ovvero "l'albero che diventa denaro". E' un talismano di plastica a forma di pino, con foglie verdi e un tronco al quale è attaccato un portachiavi di metallo. Sulla parte verde del pino sono inseriri cinque campanelli. Visto che nella lingua giapponese vi sono molte omofonie il talismano può significare anche un'altra cosa: la parola kane scritta con un ideogramma significa "denaro", ma utilizzando un altro ideogramma significa "campana, campanello"; naru, "diventare" significa anche "urlare, piangere, cantare". Perciò il nome del talismano può essere letto anche come "l'albero che suona il campanello". Attaccata al talismano c'è una tessera che riporta il titolo "O-kane no tamaru hou", "il modo per accumulare denaro", ovvero dieci azioni necessarie per fare denaro:
  1. mantenere una mente che venera i kami e i Buddha
  2. mantenere una mente che rispetta gli antenati
  3. mantenere buone relazioni con i membri della famiglia
  4. sforzarsi di stare in buona salute
  5. trattare con cura il cibo e ciò che si possiede
  6. vivere a seconda delle proprie capacità economiche
  7. fare del proprio lavoro un hobby
  8. raggiungere sempre i propri obbiettivi
  9. non riporre fede solo nel denaro
  10. vivere con gratitudine

Anche se il talismano è venduto per un fine materiale, si sottolinea sempre di mantenere un comportamento corretto sia da un punto di vista religioso che sociale.

Capito?

:)